Bologna Sotterranea - Memorie dal sottosuolo di Bologna


bologna sotterranea hotel maggiore bolognaAl di sotto del manto di strade, piazze e portici che compongono la geografia urbana petroniana, il sottosuolo di Bologna nasconde un intricato labirinto composto da gallerie, cunicoli e tracciati sotterranei che si estendono per decine di chilometri e trasportano i segreti di vicende storiche che si originano ai tempi dell’Antica Roma, attraversano i secoli bui e si rendono testimoni delle grandi guerre di inizio Novecento.

Sebbene ad oggi sia ancora sconosciuta alla maggior parte dei visitatori e turisti, la Bolognasotterranea costituisce uno degli scenari più suggestivi ed affascinanti offerti dal capoluogo emiliano. Se da una parte infatti c’è la Felsinea -così come veniva chiamata ai tempi degli etruschi-, una dimensione vivace ed energica in cui il divertimento va di pari passo con l’industriosità tipica della regione, dall’altra si cela la Bolognasotterranea: due piani di realtà paralleli in grado di svelare le facce di una stessa medaglia.

Il sottosuolo di Bologna porta ancora i segni di coloro che lo attraversarono e che sopra di esso edificarono città e tessettero intrecci storici capaci tuttora di affascinare chi si avventura tra i suoi squarci. Un formidabile esempio di dominio tecnico: le civiltà antiche costruirono e sfruttarono le trame della Bolognasotterranea sino a realizzare un vero e proprio dedalo fatto di canali che, nel corso del tempo, hanno dato il nome a molte delle vie presenti in superficie.

Grazie alle acque del Reno e del Savena che alimentavano la sua fitta rete di gallerie, il sottosuolo di Bologna divenne parte della vita cittadina a tal punto da permettere la comparsa di tre porti, di cui il più celebre funse da collegamento alle città di Ferrara e Venezia.

Ad oggi restaurata e resa in gran parte accessibile a visitatori e turisti, l’immortale opera idrica della Bolognasotterranea rappresenta un gioiello di supremazia tecnica da percorrere tramite visite guidate che ne raccontano la storia e permettono di rivivere epoche fatte di conquiste e misteri. Per chi desidera avventurarsi nel sottosuolo di Bologna, proponiamo oggi tre tappe fondamentali da non perdersi.

Torrente Aposa: cuore pulsante della vita cittadina.
Uno degli itinerari proposti attraverso il sottosuolo di Bologna consente di perlustrare quello che anticamente costituiva il corso del vero e proprio protagonista della vita cittadina bolognese. Il torrente Aposa rappresenta l’unico corso acqueo naturale del capoluogo emiliano e per questa ragione fu fonte di buona parte della sorte commerciale e industriale della città nel corso dei secoli: grazie ad esso erano infatti alimentati lavatoi, mulini, seterie e tintorie della città, di cui ben presto divenne il cuore pulsante.
Durante il XVII secolo i canali della Bologna sotterranea attraverso cui scorreva il torrente vennero gradualmente interrati e sormontati da ponti e altre strutture artificiali al fine di garantire un miglioramento delle condizioni sanitarie e ottenere maggiore spazio all’erezione di nuovi edifici, fino a farli scomparire completamente agli inizi del Novecento.
Attualmente l’ingresso al torrente è garantito grazie alle azioni di bonifica svolte alla fine degli anni novanta: tramite due entrate, una in piazza San Martino e l’altra in piazza Minghetti, è possibile avere accesso alla zona del sottosuolo di Bologna che conserva i segni del passaggio di differenti civiltà antiche laddove una volta scorreva il celebre torrente.

I Bagni di Mario o Conserva di Valverde
Erroneamente identificata nel XIX secolo come un centro termale realizzato in età repubblicana dal console Caio Mario, la Conserva di Valverde ha in realtà origini ben più recenti: si tratta infatti di una cisterna di epoca rinascimentale realizzata da Tommaso Laureti nel 1631.
L’itinerario proposto lungo quest’area della Bologna sotterranea consente di ammirare una parte dello straordinario progetto di rinnovamento della città ordinato da papa Pio IV: la Conserva in particolare fu concepita allo scopo di drenare e purificare le acque provenienti dalle colline che sarebbero poi state dirette verso strutture idrauliche predisposte in superficie, tra cui una delle più note risulta la fontana di Nettuno.
Strutturata su due livelli del sottosuolo di Bologna, la visita alla Conserva di Valverde permette di addentrarsi in una splendida sala ottagonale sovrastata da un’imponente cupola contornata da otto piccole cavità ideate per il raccoglimento delle acque.

Rifugi antiaereo per civili e militari.
Durante il corso della Prima Guerra Mondiale, le architetture della Bologna sotterranea vennero sottoposte a un programma di ricostruzione al fine di renderne canali e gallerie idonei alla protezione di civili e militari. La realizzazione di locali nel sottosuolo di Bologna predisposti alla funzione di ricoveri in caso di allarmi aerei rappresentò un’operazione di fondamentale impatto per la sicurezza pubblica e privata.


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